V.Maestro Samael Aun Weor
Nella nostra famiglia o a scuola, i
genitori e gli insegnanti sempre ci dicono quello che dobbiamo pensare ma mai
nella vita ci insegnano come pensare.
Sapere cosa pensare è relativamente molto
facile. Insegnanti, autori di libri e così via, vogliono che noi si pensi ai
loro dettati, alle loro esigenze, teorie, pregiudizi e così via.
I dittatori della mente abbondano come
l’erbaccia. Esiste dovunque una tendenza perversa a schiavizzare la mente
altrui, ad imbottigliarla, ad obbligarla a vivere dentro determinate norme e
pregiudizi, scuole e così via.
I miliardi di dittatori della mente mai
hanno voluto rispettare la libertà mentale di nessuno. Se qualcuno non pensa
come loro è qualificato come un perverso, un rinnegato od un ignorante.
Tutti vogliono schiavizzare tutti, tutti
vogliono oltraggiare la libertà intellettuale degli altri e nessuno la vuole
rispettare. Tutti si sentono giudiziosi, saggi, meravigliosi e vogliono, com’è
naturale, che tutti gli altri siano come loro, che si trasformino secondo il
loro modello e che pensino come loro pensano.
Si è troppo abusato della mente. Osservate
le varie ditte la loro propaganda attraverso i giornali, la radio e la
televisione.
La pubblicità commerciale viene fatta in
forma dittatoriale. Comprate questo sapone! Queste belle scarpe! Costa poco!
Comprate subito! Immediatamente! Non lo lasciate al domani! Fatelo oggi stesso!
L’unica cosa che manca in queste pubblicità è che dicano, che se non si
obbedisce, ci mettono tutti in carcere o ci uccidono …
Il padre vuole mettere nella testa del
figlio le sue idee con la forza; allo stesso modo l’insegnate punisce, castiga,
rimprovera e mette bassi voti se lo studente non accetta dittatorialmente le
sue idee.
Metà umanità vorrebbe schiavizzare la
mente dell’altra metà. Questa tendenza a schiavizzare la mente degli altri
risulta evidente a prima vista quando si studiano le pagine più nere della
nostra storia.
Dappertutto sono esistite ed esistono
sanguinose dittature impegnate a schiavizzare i popoli. Sanguinose dittature
che ordinano alla gente anche ciò che deve pensare. Disgraziato colui che tenta
di pensare liberamente perché finirà sicuramente in un campo di concentramento
o in Siberia, o in carcere, o al lavori forzati, alla forca, al plotone di
esecuzione o all’esilio.
Né gli insegnanti, né i genitori, né i
libri vogliono insegnare come pensare. Quello che incanta la gente è obbligare
gli altri a pensare come loro pensano che si dovrebbe fare ed è chiaro che
tutti, in questo modo sono dittatori, tutti pensano di avere diritto all’ultima
parola, tutti credono fermamente che gli altri debbano pensare come loro perché
ciò è il meglio che ci possa essere.
Genitori, insegnanti, padroni,
rimproverano e redarguiscono pesantemente i loro subordinati.
È davvero spaventosa questa orribile
tendenza dell’umanità a mancare di rispetto, ad offendere la mente altrui, a
ingabbiare, a rinchiudere, a schiavizzare, ad incatenare il pensiero degli
altri.
Il marito vuole a tutti i costi inculcare
nella testa di sua moglie le sue idee e la sua dottrina e la moglie vuole fare
altrettanto.
Spesso marito e moglie si divorziano per
incompatibilità di idee.
I coniugi non vogliono comprendere la
necessità di rispettare la libertà intellettuale altrui.
Nessun coniuge ha diritto a schiavizzare
la mente dell’altro coniuge. Ognuno è di fatto degno di rispetto. Ognuno ha
diritto a pensare come vuole, a professare la sua religione o ad appartenere al
partito che più gli piace.
Si obbligano i bambini con la forza a
pensare certe idee ma non gli si insegna a maneggiare la mente.
La mente dei bambini è tenera, elastica,
duttile e quella dei vecchi è dura, fissa come l’argilla in uno stampo e non
potrà più cambiare.
La mente dei bambini e dei giovani è
suscettibile di moltissimi cambiamenti.
Si può insegnare ai bambini e ai giovani
come pensare. Ai vecchi è molto difficile insegnare come pensare perché
purtroppo sono già come sono e così moriranno. È molto raro trovare nella vita
qualche vecchio ancora interessato in un mutamento radicale.
Le menti della gente sono modellate fin
dall’infanzia. Questo è ciò che gli insegnanti ed i genitori preferiscono fare.
Godono nel dare forma alla mente dei bambini e dei giovani.
Mente messa in uno stampo è di fatto mente
schiava e condizionata.
È necessario che gli insegnanti rompano le
sbarre della mente.
È urgente che gli insegnanti sappiano
dirigere la mente dei bambini fino alla vera libertà affinché non si lascino
mai schiavizzare.
È indispensabile che gli insegnanti
insegnino come si deve pensare. Devono comprendere la necessità di insegnare
agli studenti il cammino dell’analisi, della meditazione e della comprensione
nessuna persona comprensiva deve accettare nulla in forma dogmatica. È urgente
investigare, comprendere e ricercare prima di accettare.
In altre parole diremo che non c’è nessuna
necessità di accettare ma di investigare, analizzare, meditare e comprendere.
Quando la comprensione è piena l’accettazione non è necessaria.
A nulla serve riempirci la testa di
informazioni intellettuali se uscendo da scuola non sappiamo pensare e
continuiamo come automi viventi, come macchine, ripetendo la stessa routine del
nostri genitori, dei nostri nonni e dei nostri antenati …
Ripetere sempre le stesse cose, vivere una
vita di macchine, da casa al lavoro e dal lavoro a casa, questo non è vivere; e
se studiamo per fare tutto ciò e andiamo a scuola e all’università per dieci o
quindici anni per ottenere questi risultati allora sarebbe meglio non studiare.
Il Mahatma Ghandi fu un uomo molto
singolare. Molte volte i pastori protestanti passarono ore e ore a cercare di
convertirlo al loro cristianesimo protestante. Ghandi non accettava i loro
insegnamenti ma nemmeno li rifiutava: li comprendeva e li rispettava e questo è
tutto.
Spesso il Mahatma diceva: “Io sono
buddista, ebreo, cristiano, maomettano…”.
Il Mahatma aveva compreso che tutte le
religioni sono necessarie perché conservano gli stessi valori eterni.
Accettare o rifiutare un dottrina od un
concetto è segno di mancanza di maturità mentale.
Quando rifiutiamo o accettiamo qualcosa è
perché non lo abbiamo compreso.
Dove c’è comprensione l’accettare o il
rifiutare sono qualcosa in più.
La mente che crede o la mente che non
crede è una mente ignorante.
Il cammino della sapienza consiste
nell’investigare, nell’analizzare, nel meditare e nello sperimentare.
La verità è lo sconosciuto momento per
momento. La verità non ha nulla a che vedere con quello che uno crede o smette
di credere e nemmeno con lo scetticismo.
La verità non è questione di accettare o
rifiutare qualcosa. La verità è questione di sperimentare, verificare e
comprendere.
Ogni sforzo degli insegnanti deve in
ultima sintesi portare gli studenti all’esperienza del reale e del vero.
È urgente che gli insegnanti abbandonino
la tendenza antiquata e pericolosa diretta sempre a modellare la mente plastica
e duttile dei bambini.
È assurdo che gli adulti pieni di
pregiudizi, passioni e antiquati preconcetti danneggino così la mente dei
bambini e dei giovani cercando di modellarla secondo le loro idee vecchie e
antiquate
Meglio è rispettare la libertà
intellettuale degli studenti e rispettare la loro prontezza mentale, la loro
spontaneità creatrice.
Gli insegnanti non hanno alcun diritto di
ingabbiare le menti degli studenti.
La cosa fondamentale non è dettare alla
mente degli studenti ciò che deve pensare ma insegnarle in modo completo come
pensare.
La mente è lo strumento della conoscenza
ed è necessario che gli insegnanti insegnino a maneggiare saggiamente questo
strumento.
Samael Aun Weor
Educazione Fondamentale:
Cap.6
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