Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo. L’energia è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi. Essendo di carattere vibrazionale essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti. Dietro tutte queste apparenze si cela una realtà legata a un campo di frequenze comprese in bande, ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo. Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore, quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica, perché ciò che si stacca dal soma migra e fluisce verso altre locazioni. Il nostro apparato sensoriale è limitato e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo. Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo, bensì la vita stessa e che la sua natura non è materica ma spirituale e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento. Inconsciamente non possiamo sopportare di morire in quanto sappiamo che non è possibile farlo. Quando l’Io ben centrato ne ha la suddetta visione, allora siamo fuori dal paradigma spazio-temporale. Il tutto dipende dalla qualità del nostro livello di coscienza. Se non modifichiamo il nostro atteggiamento mentale, se non cambiamo lo stato della nostra visione del mondo, non potremo scegliere il mondo successivo, ma ci troveremo a ripetere ciò che siamo qui con le stesse difficoltà e le stesse limitazioni. Il paradiso infine, non è un luogo, ma è una dimensione della coscienza.

Lo gnostico cerca l'esperienza diretta, oltre il dogma o le credenze.
L’Insegnamento Gnostico fornisce il metodo, spiegando in modo didattico e graduale come penetrare poco a poco nella conoscenza di se stessi al fine di ottenere il Risveglio della Coscienza Individuale e l’autorealizzazione dell’Essere Interiore.
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La lettera di Albert Einstein su Dio, quello Spirito che si rivela nel cosmo
«La scienza senza religione è zoppa e la religione senza scienza cieca».
«Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili»
Con la data del 3 gennaio 1954 venne indirizzata al filosofo Erik Gutkind, a Princeton. Si tratta di una lettera di Albert Einstein su Dio, che vale oggi 3 milioni di dollari. Uno dei tanti documenti in cui il Premio Nobel per la Fisica esprime il proprio punto di vista su Dio e sulla religione. In molte lettere e in molti articoli ha citato Dio come preoccupazione maggiore emersa, non certo da una base religiosa personale che non aveva, ma dallo studio scientifico del cosmo, delle sue leggi, dell’ordine e dell’intelligenza che dietro a tutto questo inesorabilmente si rivela.
«Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo come a un miracolo o a un eterno mistero?», domandava a Maurice Solovine nella lettera scritta nel 1952. «A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all’ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli».
Einstein, se bisogna per forza etichettarlo, affermava il cosiddetto “Dio degli scienziati”, l’Essere che per forza di cose ha creato e ordinato ma che poi si è tenuto in disparte: «La convinzione profondamente appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio», ha detto lui stesso. E ancora: ««Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili»
«La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà. Voglio sapere come Dio creò questo mondo. Voglio conoscere i suoi pensieri; in quanto al resto, sono solo dettagli», diceva ancora il prestigioso scienziato.
«La scienza», secondo lui, «contrariamente ad un’opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com’è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un’altra maniera, con l’intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo». E’ il riconoscimento evidente di un Dio che ha operato, che ha fatto determinate scelte, che ha pensato l’universo.
Sempre nello stesso documento, scriveva anche la famosa frase: «la scienza senza religione è zoppa e la religione senza scienza cieca». La presunta dicotomia tra scienza e fede è nata per lui da «errori fatali».
Max Jammer, rettore emerito della Bar Lan University di Gerusalemme ed ex-collega di Albert Einstein a Princeton, ha affermato che la concezione di Einstein della fisica e della religione erano profondamente legate, dato che, nella sua opinione, la natura esibiva tracce di Dio, un po’ come una “teologia naturale”, «in pratica, con l’aiuto della scienza naturale, si può cogliere il pensiero di Dio».
Lo scrittore Friedrich Duerrenmatt disse invece: «Einstein parlava così spesso di Dio che quasi lo consideravo un teologo in incognita. Non credo che questi riferimenti a Dio possano essere considerati semplicemente dei modi di dire, perché Dio aveva per Einstein un profondo significato, piuttosto elusivo, di non scarsa importanza per la sua vita e la sua attività scientifica. Ciò era segno di uno stile profondo di vita e di pensiero: “Dio” non era un modo di pensare teologico ma piuttosto l’espressione di una “fede vissuta”». Il premio Nobel Salam ha invece commentato: «Einstein è nato in una fede abramitica, dal suo punto di vista era profondamente religioso. Ora, questo senso di meraviglia conduce molti scienziati all’Essere superiore -”der Alte” (“il Vecchio”), come Einstein affettuosamente chiamava la Divinità – un’intelligenza superiore, il Signore di tutta la creazione e della legge naturale»
Che cosa non c’è stato in Albert Einstein? E’ mancato l’incontro cristiano, cioè il momento in cui -grazie ad un avvenimento preciso, per aiuto dello Spirito e per libertà personale, dice la Chiesa- l’uomo prende in seria considerazione il fatto che quel Dio così evidente, ma così lontano, si sia voluto rivelare agli uomini. Il più importante esponente dell’ateismo scientifico degli ultimi anni, Antony Flew, si è convertito nel 2004 arrivando ad intuire questo: «Certamente la figura carismatica di Gesù è così speciale che è sensato prendere in seria considerazione l’annuncio che lo riguarda. Se Dio si è davvero rivelato è plausibile che lo abbia fatto con quel volto». Einstein, per le circostanze della sua vita, non è invece arrivato fino a qui, ma tuttavia in una intervista del 1929 ha commentato: «Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa ad ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita".
La lettera di Albert Einstein su Dio
Scoperta Russa sul DNA: le parole e le frequenze influenzano e riprogrammano il DNA.
Il DNA umano è un Internet biologico, superiore a quello artificiale. La più recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la chiaroveggenza, l’intuizione, gli atti spontanei ed a distanza di cura, l’auto-guarigione, la luce o aure insolite intorno alle persone (soprattutto nei maestri spirituali), l’influenza della mente sui modelli climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato dalle parole e dalla frequenza SENZA sezionare e rimpiazzare geni individuali.
Solo il 10% del nostro DNA è utilizzato per costruire le proteine. Questo sub complesso di DNA è quello che interessa i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e catalogando. L’altro 90% è considerato “DNA rottame”. Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura è intelligenza, hanno riunito linguisti e genetisti per intraprendere un’esplorazione di quel 90% di “DNA rottame”. I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie! Secondo loro, il nostro DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino d’informazioni e per la comunicazione.
I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell’apparentemente inutile 90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base. Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un riflesso del nostro DNA inerente. Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio del DNA. (Per essere breve, qui farò solo un riassunto).La linea finale è stata: “I cromosomi vivi funzionano come computer “solitonici/olografici” usando la radiazione laser del DNA endogeno”. Questo significa che hanno fatto in modo di modulare certi modelli di frequenza con un raggio laser e con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in questo modo, l’informazione genetica stessa. Siccome la struttura base delle coppie alcaline del DNA e del linguaggio sono la stessa struttura, non si rende necessaria nessuna decodificazione del DNA. Uno semplicemente può usare parole e orazioni del linguaggio umano! Questo è stato anche provato sperimentalmente. La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà sempre ai raggi laser del linguaggio modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano le frequenze appropriate. Infine questo spiega scientificamente perché la meditazione, la recitazione di mantra, le preghiere sentite, ecc. possono avere forti effetti sugli umani e i loro corpi. E’ del tutto normale e naturale che il nostro DNA reagisca al suono, al verbo, al linguaggio. Mentre i ricercatori occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che possono influenzare il metabolismo cellulare con le frequenze modulate di radio e di luce per riparare difetti genetici. Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel provare che con questo metodo si possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche riusciti a catturare modelli d’informazione di un DNA specifico e l’hanno trasmesso ad un altro, riprogrammando così le cellule su un altro genoma. In quel modo, l’informazione completa è stata trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti collaterali che si manifestano quando si fa l’ablazione e si reintroducono geni individuali del DNA! Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione incredibili. Tutto ciò applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio al posto dell’arcaico processo d’ablazione!
Questo esperimento punta all’immenso potere della genetica delle onde, che ovviamente ha più influenza, sulla formazione degli organismi, che i processi biochimici delle sequenze alcaline. I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il Verbo, il linguaggio, le parole e il pensiero. Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente.
Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. La persona deve lavorare con i processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona sempre e quando sia usata la giusta frequenza. Però, quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c’è la necessità di qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così “cunicoli” magnetizzati! I “piccoli buchi” sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate).Questi sono dei tunnel di connessione iperdimensionali, fra aree completamente differenti dell’universo, attraverso i quali si può trasmettere l’informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA attira quei frammenti d’informazione e li passa alla nostra coscienza.
Questo processo di iper comunicazione è efficace in stato di rilassamento e di coscienza attiva. Lo stress, le preoccupazioni e l’intelletto attivo impediscono il successo dell’iper comunicazione o ne distorcono completamente l’informazione rendendola inutile. In Natura, l’iper comunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita strutturato in “organizzazioni stato” d’insetti lo prova drammaticamente. L’uomo moderno lo conosce solo ad un livello molto più sottile come “intuizione”. Però anche noi possiamo recuperarne a pieno l’uso. Un esempio in Natura. Quando una formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione continua con fervore e in accordo con la pianificazione. Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia tutto il lavoro si ferma. Nessuna formica sa cosa fare. Apparentemente, la regina invia i “piani di costruzione” anche da molto lontano per mezzo della mente universale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva. Nell’uomo l’iper comunicazione si attiva quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un’informazione che è fuori dalla propria base di conoscenze. A quel punto questa iper comunicazione viene sperimentata e catalogata come un’ispirazione o intuizione. Quando avviene l’ipercomunicazione, si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così come nell’essere umano. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con luce laser. Nello schermo si è formato un modello di onde tipico. Quando hanno ritirato il campione di DNA, i modelli di onda non sono scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo hanno dimostrato che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico apparentemente è rimasto di per se stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma. Si presume che l’energia dello spazio esteriore e del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora attraverso i “cunicoli”. La maggior parte delle volte gli effetti secondari che s’incontrano nell’iper comunicazione, anche degli esseri umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle vicinanze della persona implicata. Alla presenza dei quali i dispositivi elettronici, come attrezzature per CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti maestri spirituali conoscono bene questo effetto.
Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza universale di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l’iper comunicazione. Possiamo riavere una nuova forma di coscienza di gruppo? Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza. Senza un’individualità cosciente, alla coscienza collettiva non ci si può collegare, e senza coscienza si ritorna a uno stato primitivo di istinti primordiali. I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità cosciente formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dei! Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l’impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze sono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo e altro. Questo è un invito a tutti a trasformare il proprio stato di coscienza per un bene comune.
Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d’inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l’energia del pianeta e altro ancora. Se un numero abbastanza elevato di individui svegli si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza. Peccato che in questi tempi bui sono poche le persone realmente sveglie.
Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature molto basse (tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo. Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono molto instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s’innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero e dal verbo. Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri e vibrazioni. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti maestri spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere sono catturate anche nelle foto o visualizzate come degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà. Anche la scienza “ufficiale” conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi.
Tutti i dati sono tratti dal libro “L’intelligenza in Rete nascosta nel DNA” di Von Grazyna Fosar e Franz Bludorf, (edito in Italia da Macroedizioni).
LA PAROLA, IL VERBO, Il pensiero ... influenzano e modificano il DNA
La Nuova Accademia Gnostica di Firenze come Scuola di Meditazione per il Risveglio della Coscienza presenta il Corso Pratico: LA GNOSI UNIVERSALE, con la Conferenza Pubblica dal titolo:
“Il Cammino Iniziatico di Santiago”
Conoscenze e pratiche per percorrere il
cammino interiore
Sabato 17 Ottobre 2019. Ore 17
Presso: “SALA EX LEOPOLDINE”
Piazza Tasso 7 – Firenze (San Frediano)
Attraverso questa Conferenza Pubblica, LA NUOVA ACCADEMIA GNOSTICA S.A.W., presenterà il Corso: “La Gnosi Universale”, che poi si svolgerà nella nostra Associazione di Promozione Sociale, dotati da tutte le misure di sicurezza e con spazio ampio per il distanziamento. Richiesta la prenotazione per organizzarci.Ogni martedì sera con cadenza settimanale. La conferenza pubblica e i primi due giorni sono gratuiti, poi è richiesta una piccola quota mensile associativa di 35€.
GNOSI significa Conoscenza per Rivelazione. La GNOSI esiste da prima che esistesse qualsiasi altra Tradizione Spirituale o Esoterica. Perché Essa è l'origine e sintesi di tutte le Teogonie di Oriente ed Occidente. Non cerca alcun tipo di sviluppo o potere esterno, piuttosto, darci i mezzi teorico-pratici per Rilegarci con lo Spirito-Essere Interno, che tutti abbiamo dentro.
La Nuova Accademia Gnostica S.A.W. non persegue alcun fine di lucro, affinché tutte le persone senza distinzione di livello economico, razza, sesso o religione, possano beneficiare della Saggezza Gnostica. Lavora a favore dell'umanità, promuovendo la solidarietà, la fraternità e l’unione di tutti gli Esseri.
PROGRAMMA DEL CORSO
1. Introduzione alla Gnosi
2. I Quattro Camini
3. Le Due Linee della Vita
4. Coscienza, Personalità ed Ego Animale
5. La Macchina Umana e l’ Io Pluralizzato
6. I Tre Cervelli e Come Risolvere i Problemi?
7. Le Tre Menti. La Mente Universale
8. Lo Sviluppo Psichico
9. Il Risveglio della Coscienza
10. Come Imparare ad Ascoltare
11. Ritorno, ricorrenza e reincarnazione
12. La legge del Karma e del Dharma
13. I Misteri della Vita e della Morte I
14. I Misteri della Vita e della Morte II
15. Evoluzione, Involuzione e Rivoluzione
16. Le Sette Ronde, le Sette Razze e l’Origine dell’Io
17. L’Influenza Lunare
18. Il lato occulto della Luna Psicologica
19. I Sette Cosmi
20. L’Albero della Vita
21. Studio dell’Uomo Solare
22. I Sette tipi di Uomo
23. La Trasformazione delle Impressioni
24. La Nuova Era d’Acquario
25. Il Prana, i Tattva ed il Pranayama
26-27. Sessuologia Trascendentale I-II
28. Lo Studio dei Sogni
29. Viaggi Astrali
30-31. L`Iniziazione Esoterica I-II
32. Il Suono Universale
33. La Meditazione
INFORMAZIONE - PRENOTAZIONE RICHIESTA
Tf.: 055-7876169 / 329-9457621
e-mail: gnosifirenze@gmail.com
Biglietti gratuiti:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-il-cammino-iniziatico-di-santiago-corso-di-meditazionela-gnosi-universale-122731692797?fbclid=IwAR1nYvAi5nnbccXcPkSkvPE7KTePNTLHoLW1Ox69XgFiEghPp95L7k624Rk
ORGANIZZA:
NUOVA ACCADEMIA GNOSTICA S.A.W. di FIRENZE
Direttori:
Gonzalo e
Lorena
Antropologi
Gnostici
CORSO DI MEDITAZIONE 2020/21: “LA GNOSI UNIVERSALE” 2021 Gennaio-Giugno
L'Inno della Perla
Il cosiddetto
"Inno della Perla" (in altre traduzioni "Canto della
Perla") è il titolo dato dai traduttori moderni al “Canto
dell’Apostolo Tommaso prigioniero nella terra degli indiani” si trova
negli Atti apocrifi dell'apostolo Tommaso, una composizione gnostica di
matrice iranica nella regione di Edessa, l'odierna Urfa, in Turchia. Si ritiene
che la composizione degli Atti debba risalire al primo quarto
del III secolo.
Sarebbero infatti successivi, anche se di poco, agli Atti di Pietro,
agli Atti di Giovanni e agli Atti di Paolo,
che erano diffusi già durante il II secolo. Facendo parte tutti dei Vangeli
Gnostici.
Esiste in una versione siriaca ed una greca; quella originale è la siriaca. Si
tratta di un racconto di grande bellezza e commovente semplicità. Per una
completa compressione del mistero che contiene nella sua simbologia di questo
splendido testo, rimando alle opere del Maestro Gnostico
contemporaneo Samael Aun Weor.
L'Inno della Perla
Quando ero ancora fanciullo
e dimoravo nella Casa di mio Padre,
dilettandomi della ricchezza e dello splendore
di Coloro che mi avevano allevato,
i miei Genitori dall’Oriente, dalla nostra Patria,
mi inviarono all’Occidente con tutte le provviste per il viaggio,
attinte in abbondanza dalle ricchezze della nostra Casa.
Mi prepararono un carico pesante, eppur per me leggero,
affinché lo potessi sostenere da solo, formato dai Cinque Elementi:
oro di Bethel-Ellayè,
argento della grande Gadak,
diamante che spezza il
ferro in mille frammenti,
rubini dall’India e
agate di Beth Cashan.
Mi tolsero la scintillante Veste di Gloria
che nel loro amore per me avevano filato
e il Mantello di Porpora tessuto
e adattato
in modo perfetto alla mia forma e alla mia statura.
Fecero con me un Patto e lo incisero nel mio Cuore
con parole di fuoco affinché mai più potessi dimenticarlo:
Quando sarai disceso in Egitto e avrai
riportato
la Perla Unica che giace in mezzo
al mare,
circondata dal Serpente sibilante,
di nuovo indosserai la tua Veste di
Gloria
e la ricoprirai ancora col Purpureo
Manto
- entrambi fonte di gioia per te –
e, con tuo Fratello, a Noi il più
prossimo in dignità,
sarai erede nel nostro Regno.
Lasciai dunque l’Oriente, iniziando a
scendere
lungo un sentiero periglioso e difficile
accompagnato dai due Custodi Reali.
- troppo giovane ero per un simile viaggio!
Oltrepassai i confini di Mainshan
ove tutti i mercanti d’Oriente s’incontrano,
raggiunsi la terra di Babel e attraversai le mura di Sarburg,
discesi infine in Egitto: qui i miei custodi mi lasciarono solo.
Mi diressi deciso dal Serpente e sostai presso la sua dimora
in attesa che si riposasse e che prendesse sonno,
per tentare di sottrargli la Perla.
Quando fui unico e solo, rimanendo in disparte,
divenni Straniero per
gli abitanti di quel luogo.
Vidi laggiù un orientale, uno della mia stessa razza,
un giovane nobile, libero, bello e gentile, figlio di “Coloro che sono
Unti”.
Egli si avvicinò e si unì a me, ed io lo accolsi con fiducia,
ne feci il mio intimo amico e gli raccontai della mia missione.
Fu lui che mi mise in guardia contro gli Egizi,
contro quelli che sono in
comunione con gli impuri.
Indossai perciò il loro abito affinché di me non sospettassero
- poiché ero giunto Straniero, e non svegliassero il Serpente
eccitandolo contro di me.
Ma essi, in qualche modo, si accorsero che non ero della loro patria:
con l’astuzia cercarono di rendersi a me graditi,
mescolando l’inganno in una bevanda che mi fecero bere
e per cibo mi diedero la loro stessa carne.
Dimenticai così che ero Figlio di Re e mi posi al servizio del loro
re.
Dimenticai la Perla per la quale ero stato mandato dai miei Genitori.
Oppresso dal cibo greve di cui mi nutrivano, caddi in un profondo sonno.
Di tutto quello che mi accadeva,
i miei Genitori presero coscienza
e per me molto si afflissero.
Nel nostro Regno fu emanato un proclama
affinché Tutti si presentassero alle nostre Porte.
I Re e i Principi dei Parti e i Nobili d’Oriente
tutti insieme riuniti scrissero un piano per soccorrermi
e per non lasciarmi per sempre prigioniero in Egitto.
Mi inviarono una Lettera,
firmata da tutti i Dignitari.
Così essa cantava:
“Dal Padre
tuo, dal Re dei Re, e da Tua Madre, Signora dell’Oriente
da tuo Fratello (Gemello), nostro
prossimo in rango, a te nostro Figlio
che sei Prigioniero in Egitto,
Salute!”
Orsù, svegliati e sorgi dal tuo
sonno,
intendi le parole della nostra Missiva!
Ricordati che sei Figlio di Re!
Vedi la schiavitù a cui sei sottomesso
e chi ti ha asservito!
Fissa l’attenzione sulla Perla per
la quale fosti inviato in Egitto!
Ricordati della tua Veste di
Gloria e del tuo splendido Mantello Purpureo:
di nuovo potrai indossarli e con
entrambi adornarti.
Che il tuo Nome possa essere letto nel
Libro degli Eroi
e che tu possa divenire con tuo
Fratello, nostro Delegato,
erede del Nostro Regno.
Quale un Messaggero, la Lettera che il Re sigillò con la
sua mano destra,
contro i malvagi, i figli di Babel e i demoni ribelli di Sarburg,
si levò in forma di Aquila, il Re di tutti gli Uccelli,
e volò fino a scendere presso di me e a divenire Parola completa.
Fui svegliato dal suono della Sua
Voce e uscii dal mio sonno:
La presi, La baciai, ruppi il sigillo e cominciai a leggerLa:
conformi a quanto era stato scritto da mio Padre nel mio Cuore, erano
le Parole della Lettera.
Come in un lampo di luce improvviso mi ricordai che Padre e Madre
erano Re,
che io ero Figlio di Re e che la mia Anima, nata libera,
aspirava ad essere di nuovo simile a Loro.
Mi ricordai della Perla per
la quale ero stato inviato in Egitto
e incominciai ad incantare il terribile Serpente sibilante.
Lo indussi al sonno, lo cullai nel suo assopimento, invocando su di lui
Il Nome di mio Padre, il Nome del nostro Secondo, mio Fratello,
e quello di mia Madre, la Regina dell’Oriente.
Colsi la Perla e
indietro mi volsi per tornare a
Casa da mio Padre.
Mi sfilai la sordida veste impura e la gettai abbandonata nella loro terra.
Subito presi la Via del
Ritorno, orientandomi verso la Luce della nostra Casa, l’Oriente.
Dinnanzi a me, sul mio cammino,
trovai la Lettera
e come mi aveva ridestato con la Sua Voce,
ora mi guidava con la Sua Luce. Essa
che dimora nel Palazzo,
con la sua Forma irradiava la Sua Luce dinnanzi a me,
con la Sua Voce mi incoraggiava ad accelerare il passo
e con il Suo Amore in alto mi
traeva.
Proseguii ripassando da Sarburg e, lasciando Babel sulla sinistra,
giunsi alla grande Mainshan, crocevia dei commerci, in riva al Mare.
La splendida Veste di Gloria che mi era stata
tolta
e il Purpureo Manto di
cui era stata ricoperta,
mi fu inviata incontro dai miei Genitori
per mezzo dei loro fedeli Tesorieri, Ramtha e Rekem.
Avevo dimenticato la Sua Forma Splendente
avendo lasciato la Casa del Padre fin da fanciullo!
Non appena La ricevetti, mentre La rimiravo
mi parve che diventasse uno specchio di me stesso:
osservandola con attenzione, mi vidi tutto intero in Lei e Lei tutta
intera in me.
Eravamo distinti eppure avevamo un’unica sembianza …
Eravamo due eppure Uno, avendo
la stessa Forma.
Nello stesso modo osservai i Tesorieri che me l’avevano portata:
erano due ma in un’unica sembianza, poiché su di loro
era stato tracciato il Medesimo,
Unico, Sigillo del Re,
dalle stesse mani di Colui che per loro mezzo mi restituì fiducia
e ricchezza spirituale e la mia Veste ricamata,
adorna di splendidi colori,
d’oro e di berilli, di rubini e di agate, di sardonii dalle tinte diverse.
Nella Sua casa era stata lavorata da mani esperte, con fermagli di diamante
erano unite tutte le giunture e
dappertutto su di Lei era ricamata e dipinta
l’Immagine del Re dei Re e
come pietre di zaffiro rilucevano le sue tinte.
E vidi
anche pulsare in tutto il Suo Essere le Energie della Gnosi.
Mi accorsi che stava per parlare: udii il suono dei canti che intonava
a bassa voce discendendo verso di me:
“Sono io che ho operato nelle azioni di
Colui
per il quale sono stata educata nella
Casa di mio Padre
ed ho conosciuto in Me Stessa che la
mia statura
cresceva in proporzione al suo lavoro”.
Con il Suo muoversi regale tutta a me si offerse
e dalle mani di Coloro che La portavano
si affrettò affinché potessi prenderla:
l’Amore mi spingeva a correre, ad andarLe incontro fino ad accoglierLa:
verso di Lei mi protesi, La presi, mi avvolsi nei suoi colori
e completamente mi coprii col Manto Regale dalle tinte sfavillanti.
L’indossai e salii alle Porte della
Salvezza e dell’Adorazione.
Chinai il capo adorando lo Splendore del Padre Mio che me l’aveva inviata.
Avevo adempiuto ai suoi comandi ed Egli mantenne la sua Promessa.
Alla sua Porta mi unii ai suoi Principi, e il Padre mi accolse con gioia
e fui con Lui nel suo
Regno; e tutti i Suoi Servitori Lo adoravano
cantando in coro, come canne d’organo, la Sua Promessa:
con Lui sarei andato anche
alla Porta del Re dei Re
e con la Mia Perla sarei
apparso assieme a Lui, al Suo
cospetto.
- Fine dell'inno cantato in carcere dall'apostolo Giuda
Tommaso –
La Nuova Accademia Gnostica S.A.W. di Firenze
I Direttori: Gonzalo e Lorena