ANCORA COSTRUZIONI GIGANTI IMPOSSIBILI: IL SERAPEO

Cosa è in realtà il Serapeo? Si tratta di una serie di tunnel che disegnano una struttura sotterranea. (Secondo alcuni si tratterebbe addirittura di una struttura multilivello, di cui solo il primo livello è accessibile al pubblico. Infatti, colui che scoprì il sito, Auguste Mariette, raccontava che c’era un’altra galleria in cui non era possibile entrare per ragioni di sicurezza. Ma quella galleria, almeno ufficialmente, non è mai stata più ritrovata in seguito). In realtà si tratta dei Tempi Anchiti dedicati al Dio Egizio Serapide.

La struttura totale è ampia poco meno di 300 metri, è situata completamente sottoterra, ed è costituita da un percorso irregolare. L’ampiezza del tunnel varia a seconda dei punti, ma in generale è ampio circa 3 metri, mentre l’altezza media è di poco più di 5 metri. Nonostante ci siano voluti molti anni per creare questa serie di gallerie, sulle pareti e sul soffitto non ci sono segni di fumo provocato da torce, e non sembrano esserci spazi con cui fare entrare la luce dall’esterno, nemmeno con un gioco di specchi. Quindi o gli operai hanno lavorato completamente al buio, o erano in grado di usare qualche tipo di fluorescenza artificiale per avere la luce necessaria. O addirittura qualche forma di illuminazione elettrica come dimostrano alcuni antichi geroglifici.

In diversi punti, ai lati dei vari tunnel, ci sono delle grosse “nicchie” scavate nella roccia, situate su entrambi i lati, profonde mediamente 6-8 metri. In particolare, nella zona ad est del Serapeo si trova un tunnel con 12 “nicchie” poste su entrambi i lati. Il pavimento delle “nicchie” non è sullo stesso livello del pavimento del tunnel, ma è situato ad un livello più basso, circa ad 1 o 2 metri sotto di esso. Quindi per entrare nelle nicchie si deve saltare, per atterrare a circa 2 metri più in basso. L’altezza totale di ogni nicchia è di circa 6 - 7 metri.

In molte di queste nicchie, ma non in tutte, sono stati posizionati degli enormi “parallelepipedi”. Sembra che 3 di questi oggetti giganteschi abbiano inciso dei geroglifici.

Questi “parallelepipedi” vengono chiamati da molti “sepolcri”, ma è un dato di fatto che sono stati ritrovati completamente vuoti e non c’è nessun indizio che lascia pensare che si tratti di tombe. Per questo, non essendo sicuri che siano dei sepolcri, è più corretto chiamarli con il termine “parallelepipedi”. In realtá si tratta di un culto al Dio Serapide, dio dell'arte, della musica, dell'oltretomba, della fecondità, della guarigione, ecc.

Sembra che nel “Serapeo” siano stati ritrovati in tutto 24 di questi parallelepipedi. Alcuni di questi parallelepipedi, non più di tre, non vennero trovati mentre giacevano in una delle nicchie, ma sembravano essere stati “abbandonati” in fretta e furia nei corridoi del tunnel (Almeno un paio sono visibili ancora oggi nella stessa posizione in cui “qualcuno” li ha lasciati lì, abbandonati, nonostante il loro enorme peso).

Come il parallelepipedo della “Stanza del Re” della Grande Piramide, molti di questi parallelepipedi sono stati ricavati da un unico blocco di granito. Altri sono stati ricavati da blocchi unici di gabbro-diorite, granodiorite, porfido di sienite e diorite. Tutti i parallelepipedi hanno quindi in comune il fatto che sono stati ricavati da un unico blocco di roccia durissima, di una durezza compresa tra il 6 e il 7 sulla scala di durezza Mohs, una durezza superiore a quella dell’acciaio.



Esternamente, le misure medie di un parallelepipedo sono: lunghezza circa 3,85 metri, larghezza circa 2,32 metri, altezza circa 2,32 metri. Le dimensioni interne sono: lunghezza circa 3,17 metri, larghezza circa 1,46 metri, e altezza circa 1,73 metri. Le pareti longitudinali del parallelepipedo sono spesse 40 centimetri, il fondo circa 40 centimetri, mentre le pareti trasversali sono di circa 30 centimetri. Le dimensioni dei vari parallelepipedi variano tra loro, ma sono comunque misure enormi. In ciascuno di questi parallelepipedi potrebbero sdraiarsi affiancati quattro uomini adulti.

Trattandosi di granito o di rocce simili, il cui peso ̬ di circa 2.8000 chilogrammi al metro quadro, si calcola che i blocchi originali da cui vennero cavati i parallelepipedi pesavano mediamente circa 30 Р50 tonnellate, a seconda della grandezza. Sottraendo a questo peso la parte interna che ̬ stata cavata, il cui peso totale ammonta a circa 20 tonnellate, i vari parallelepipedi dovrebbero pesare mediamente dalle 10 alle 30 tonnellate ciascuno, a seconda della grandezza.

Ciascuno dei parallelepipedi possiede una sorta di “coperchio”, le cui misure medie sono: lunghezza circa 3,85 metri, larghezza circa 2,32 metri, altezza circa 0,91 metri. Ciascun coperchio, composto dello stesso materiale del parallelepipedo su cui poggia, dovrebbe pesare mediamente circa 25 tonnellate o più, a seconda della grandezza. Secondo alcune stime i parallelepipedi più grandi, insieme ai loro coperchi, possono raggiungere addirittura le 50 - 70 tonnellate di peso. Per fare un paragone sulle difficoltà che si hanno nel far scendere a 2 metri di profondità nella “nicchia” uno di questi parallelepipedi, basta ricordare che gli ascensori delle moderne portaerei usati per far salire e scendere i cacciabombardieri dal ponte di volo alla zona interna della nave, possono sollevare solo 40 tonnellate di peso.

Quale metodo hanno usato i costruttori per trasportare un oggetto più pesante di un cacciabombardiere sottoterra, in tunnel con uno spazio di manovra non superiore ai 50 centimetri, posandoli sotto il livello del suolo senza nessun tipo di ascensore? L ́archeologia tace, visto che non vuole ammettere nessun tipo di congegno conosciuto in antichità che possa aver fatto qualcosa del genere, allora pensano di risolvere con la favola per bambini degli schiavi trascinando solo con la forza fisica pietre che ancora oggi non siamo in grado di alzare, non abbiamo tecnologia per muoverle.

Nuova Accademia Gnostica S.A.W. di Firenze

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