SPACEX – COLONIZZAZIONE UMANA DI MARTE nel 2024 inizieranno i voli per il trasferimento di umani.

 SPACEX – COLONIZZAZIONE UMANA DI MARTE                                                                nel 2024 inizieranno i voli per il trasferimento di umani.

In tanto il mondo va a rotoli, alcuni tentano di scappare... 

L'esplorazione è già iniziata. Il prossimo passo è la colonizzazione umana. Che diventa sempre più concreta. Il 27 settembre 2016 Elon Musk della SpaceX presentò il progetto interplanetary trasport system all'international astronautical conference a Guadalajara in Messico. Il progetto riguardava la futura colonizzazione di Marte. Il suo obiettivo: rendere la specie umana multiplanetaria, in grado cioè di sopravvivere ad eventuali calamità su entrambi i pianeti. Affinché ciò avvenga, la popolazione dovrà essere in grado di auto sostenersi, e il numero dei coloni non dovrà essere inferiore al milione. Entro il 2060 la colonia sarà in grado di raggiungere la piena sostenibilità. Ma andiamo con ordine.

Se i tempi saranno rispettati, il primo volo robotico è programmato per il 2022, e servirà per una prima valutazione ed esplorazione diretta del suolo. Due anni più tardi, nel 2024, inizieranno i voli per il trasferimento di umani. L'interplanetary trasport system (ITS), inizialmente conosciuto come mars colonial trasporter (MCT), è il nome di un progetto che sta sviluppando l'azienda aerospaziale statunitense SpaceX. È finanziato da privati, ed è volto a realizzare dispositivi di volo spaziale, quindi razzi, motori e navette. Sono tutti mezzi rigorosamente riutilizzabili (svolta innovativa), adibiti a trasporto di equipaggi umani sia verso Marte sia verso altre destinazioni all'interno del sistema solare; sono inoltre in grado di far ritorno sulla Terra, ovunque essi si trovino. 

La SpaceX viene fondata nel 2002 da Elon Musk, imprenditore sudafricano naturalizzato americano. Il progetto di Musk, per Marte, e molto ambizioso, e prevede una serie d’innovazioni che potrebbero cambiare il concetto di viaggi spaziali (e anche terrestri). Il piano prevede un sistema di lancio con potentissimi motori, i Raptor, in grado di mettere in orbita una navetta. Il lanciatore sarebbe poi in grado di ritornare sulla rampa di lancio, essere rifornito e ripreparato per il lancio successivo. I lanci seguenti servirebbero a portare in orbita enormi serbatoi, in fibra di carbonio, per rifornire la navetta in attesa di partire con i passeggeri verso Marte. Una volta giunta sul pianeta e rifornita, ripartirà alla volta della Terra. Il lanciatore super pesante sarebbe il vettore più potente mai costruito dall'uomo. Esso si servirà di 42 propulsori Raptor. I Raptor sono motori a razzo, alimentati da metano e ossigeno liquidi, e forniranno una spinta tre volte maggiore, grazie alla maggior pressione in camera di combustione. La scelta del combustibile è stata dettata dalla possibilità di reperire e sintetizzare metano direttamente dalle risorse marziane, che insieme alla presenza di acqua allo stato solido e anidride carbonica presente nell'atmosfera rendono possibile sia la produzione di metano sia quella di ossigeno. La navetta, l'interplanetary spceship, trasporterà sul pianeta rosso circa 100 persone con ogni lancio; il viaggio durerà tre mesi circa. La temporale sfruttabile per i lanci si aprirà ogni ventisei mesi e sarà il momento in cui Terra e Marte sono più vicini grazie all'allineamento planetario del sistema solare.

Naturalmente non è possibile attuare questo piano nell'immediatezza. Prima è necessaria un'esplorazione robotica del pianeta; il progetto che provvederà a questo si chiama Red Dragon. Esso prevede l'utilizzo di versioni modificate della capsula Dragon V2 e del Falcon Heavy, per missioni dimostrative sul suolo marziano a partire dal 2022. Questa missione ha lo scopo di testare la tecnologia per far atterrare sul pianeta carichi pesanti con l'attrezzatura necessaria in vista della missione successiva, ovvero quella con equipaggio umano. Indubbiamente ci sono alcuni problemi da risolvere. Uno dicono riguarda l'atmosfera, molto rarefatta e sottile, di Marte, che non offrirebbe sufficiente resistenza per frenare la discesa di veicoli spaziali pesanti, i quali rischierebbero di precipitare e schiantarsi al suolo. A differenza di altri lander, questo della SpaceX è stato progettato per dirigersi verso la superficie con motori a razzo incorporati. La tecnica usata è quella della retro-propulsione supersonica, che eviterebbe il tragico epilogo dello schianto. La navetta, oltre a essere potenziata con retro-razzi per frenare la discesa, sarà dotata di quattro "zampe"retrattili per appoggiarsi dolcemente sul terreno sabbioso.

Inoltre sono state sviluppate competenze riguardo agli scudi termici che permetteranno di sopravvivere alle temperature estreme del rientro in atmosfera terrestre, problema da non sottovalutare. Anche nell'esplorazione di Marte questi scudi saranno determinati. Al momento dell'incontro con la rarefatta atmosfera sarà proprio la frizione aerodinamica a consentire il dissolvimento del 99 per cento dell'energia cinetica della navetta, sottoforma di calore, e proprio lo scudo termico con un giusto assetto saranno la chiave per"atterraggi"corretti sul suolo marziano. La missione Red Dragon, prevista nel 2020, è stata posticipata di due anni (2022-2023). Il motivo va ricercato in ambito tecnologico e soprattutto finanziario. Sembra ci sia stata una variazione, oltre che nella data, anche nel programma iniziale. L'atterraggio di Dragon 2, al ritorno sulla Terra, era previsto sulla terraferma ma ora si parla di un atterraggio su una piattaforma in mare perché, secondo gli ingegneri, la discesa frenata non offrirebbe garanzie sufficienti di stabilità.

All'international astronautical congress tenutosi ad Adelaide, in Australia, nel 2017, Elon Musk ha aggiornato il suo progetto su Marte. Le sue conoscenze accumulate negli anni e le continue revisioni del progetto l’hanno reso più realistico ed economicamente sostenibile. D'altra parte invia regolarmente sateliti in orbita, rifornisce la stazione spaziale internazionale, ed è riuscito a rendere riutilizzabili le parti più costose dei suoi razzi, riducendo le spese che sono tra le più onerose del settore. Il piano di base è rimasto simile, ma ad esempio è previsto l'utilizzo di un razzo e di una navetta di dimensioni minori, al fine di utilizzarli anche per altri scopi, come viaggi verso la Luna e la creazione di una rete di trasporti terrestre rivoluzionaria. Un modello di navetta unica per tutto. Ad esempio, un viaggio di undici mila chilometri sulla Terra potrebbe essere effettuato in soli 39 minuti, a una velocità di crociera di 27 mila chilometri orari! Il costo del biglietto sarebbe l'equivalente di un biglietto aereo di un volo transoceanico, sostiene Musk. Il razzo porterebbe in orbita l'astronave che poi proseguirebbe il suo viaggio intorno alla Terra e rientrerebbe automaticamente nei pressi della destinazione di arrivo. Tutto questo contribuirebbe a ridurre di molto i costi di gestione, rendendo più praticabili le missioni di lunga durata. L'ultima versione del razzo, denominato BFR, ha un'altezza ridotta a 106 metri, rispetto a 122 di partenza, e un diametro di 9 metri; esso sostituirà a breve il Falcon 9, il Falcon Heavy e la capsula Dragon. I propulsori Raptor BFR sono in grado di fornire una Potenza tale da mandare in orbita un peso di cinque mila tonnellate con un centinaio di persone a bordo. Il veicolo spaziale sarebbe dotato di quaranta cabine; in ognuna sono previsti alloggi per due - tre persone. Ci sarebbero spazi ricreativi e una zona schermata in cui rifugiarsi in caso di brillamenti solari o livelli di raggi cosmici troppo intensi. Il piano di volo sarebbe organizzato cosi: il BFR porta in orbita la navetta con i passeggeri, torna sulla Terra per ripartire poi con un enorme serbatoio e il carico di carburante; una volta in orbita il serbatoio si collega alla navetta e la rifornisce. A questo punto può iniziare il viaggio verso il pianeta rosso. Una volta arrivato a destinazione dovrebbe compiere un atterraggio controllato sulla superficie. Le risorse del pianeta saranno impiegate per produrre metano per il viaggio di ritorno; grazie alla debole forza di gravità marziana non ci sarà bisogno di un enorme slancio come avviene invece sulla Terra.

 


La prima base su Marte sarà costruita da un gruppo di coloni, poco più di una decina inizialmente, e le astronavi trasferiranno in loco il materiale che servirà per costruire e avviare il primo distaccamento operativo. Due test potrebbero già essere effettuati nel 2022, senza equipaggio. Questa missione farà da apripista per le successive, servirà a confermare la presenza di risorse idriche, individuare i potenziali pericoli e iniziare a collocare gli impianti che verranno assemblati per produrre energia. Due anni più tardi quattro astronavi, di cui due con equipaggio, dovrebbero raggiungere il pianeta rosso e gettare le fondamenta per dare il via all'espansione e produzione di carburante. Pian piano si verrà a creare un vero e proprio habitat. Verranno costruite serre e copule trasparenti per colture vegetali e sarà prodotto fertilizzante. Musk ha anche in programma una base sulla Luna che vorrebbe chiamare Moon Base Alpha, con lo scopo di rendere più semplici i lanci verso Marte. Il piano è funzionale, ma mancano alcuni dettagli che potrebbero alterare o ritardare il programma di Musk. Il progetto è concreto. Di certo c'è molto lavoro da fare, magari i tempi si allungheranno un po'. Parti di BFR, il gigantesco serbatoio per il carburante e i motori Raptor sono stati già sperimentati con buoni risultati. SpaceX per il prossimo anno ha programmato un gran numero di lanci spaziali. I propositi ci sono tutti, e tra meno di dieci anni qualche umano potrebbe calpestare la terra di Marte.    

 

Ecco il bando ormai pubblicato per scegliere gli astronauti e coloni di Marte:

https://www.centrometeoitaliano.it/astronomia-spazio/cercasi-volontari-per-testare-la-vita-su-marte-la-nasa-apre-le-selezioni-ecco-i-requisiti-109747/?refresh_cens

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